La mia concezione di lavoro

La mia idea di “fare lavoro” mette al centro il cliente ,“la persona”; si parla di esperienze, di colori, di immagini, di texture, di ambienti, di vita. Non è solo lavorare, ma riuscire a creare ambienti e sensazioni che rendono un piacere lo stare a casa.  La mia visione delle rifiniture d´interni come forma d´arte unica e irripetibile che si deve armonizzare con lo stile di vita del cliente.
In oltre 30 anni la mia cultura del lavoro mi ha portato a cercare di realizzare superfici uniche, non ripetibili con la peculiarità del fatto a mano che è riconoscibile dalla imperfezione che garantisce e nega ogni tipo di lavorazione industriale. È nella natura stessa dei materiali che uso e di cui sono fatti i miei lavori: calce, cocciopesto, cemento, b-malta, tadelakt, argilla, il cuore della loro bellezza imperfetta, non convenzionale.
Non imperfezione ma garanzia di un prodotto fatto a mano, irripetibile e unico nel suo genere. Attribuire valore all’imperfezione significa progettare prodotti capaci di invecchiare, di modificarsi, di essere riparati; significa allungarne il ciclo di vita e accettare la presenza di una variabile incontrollata.

WABI-SABI

Lavoro in armonia con la filosofia del “Wabi-Sabi che accetta nelle cose “La bellezza imperfetta, impermanente delle cose non convenzionali”, e che considera tutto ciò che è autentico accettando tre semplici verità: nulla dura, nulla è finito, nulla è perfetto".

Wabi un concetto di bellezza discreta, generata dalla presenza di un’imperfezione naturale caratteristica dei processi di lavorazione artigianale, mai simbolica e intenzionale.
Una bellezza sottolineata dalla presenza di difetti naturali considerata, paradossalmente, perfetta. Sabi un’idea di bellezza legata al passare del tempo, che si manifesta solo in seguito all’uso e al passare del tempo come può accadere con la patina che ricopre inevitabilmente gli oggetti che amiamo e usiamo. E’ l’elogio dell’imperfezione, dell’irregolare, del naturale, è la bellezza o la serenità che accompagna l'avanzare dell'età, quando la vita degli oggetti e la sua impermanenza sono evidenziati dalla patina e dall'usura o da eventuali visibili riparazioni. Sono fatti di materiali visibilmente vulnerabili agli effetti del tempo.
Sono soggetti a fenomeni naturali, a un linguaggio di scolorimento, ossidazione, decolorazione, annerimento, torsione, contrazione, deformazione e altre forme di logorio.   

 La semplicità è il fondamento del wabi-sabi: è ridurre fino all’essenza senza però togliere la poesia. Mantenere le cose pulite e spoglie ma senza renderle sterili. Dunque le mie superfici acquisiscono una patina che con il trascorrere del tempo è propria della vita del cliente. Il Wabi-Sabi descrive la bellezza delle cose ingentilite dal tempo, un concetto di bellezza giapponese, un modo di decorare la propria casa curandone l’anima. 


KINTSUGI

Del “Kintsugi” condivido il pensiero che le cose come le persone mutano con il mutare del tempo, così le imperfezioni divengono elementi narrativi, che raccontano il vissuto dell’oggetto, dove i segni del trascorrere della vita non sono difetti ma segni caratteristici della storia della persona e degli oggetti e che come insegna il “Kintsugi” le ferite e i segni della vita, se dovutamente curate, arricchiscono la persona rendendola migliore. Il pensiero nasce dall’idea che dall’imperfezione e da una ferita possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica e interiore. Non si deve buttare ciò che si rompe. La rottura di un oggetto non ne rappresenta più la fine. Il Kintsugi è il simbolo e l’essenza della “Resilienza” 


HYGGE

 Del pensiero“Hygge” mi piace il concetto che non ha come fine la ricerca di una felicità momentanea, bensì di una felicità quotidiana, che contribuisce a generare un senso di appagamento nel lungo periodo. “Hygge si concentra sulle cose semplici che fanno stare bene, ricreando un’ambiente accogliente dove godere a pieno i piaceri quotidiani che la vita offre. Comodità, sicurezza, accoglienza e famigliarità. “Hygge significa tornare all’essenziale dando valore a ciò che conta davvero: il tempo passato con le persone che amiamo e le cose che ci fanno stare bene. Il mood generale tipicamente nordico con colori naturali dai toni neutri bianco, nero, grigi, con degli accenti colorati per creare un po' di atmosfera. Nello stile Hygge nella scelta dei materiali si presta molta attenzione, si prediligono elementi naturali come: legni, lana, pelle, pietra, calce.

qualcosa in più su di me

L'interesse per l'arte mi ha coinvolto sin da subito essendo cresciuto a stretto contatto con un famoso compositore, autore di teatro e spettacoli televisivi.
Nei primi anni '80 studio e lavoro come grafico pubblicitario e saltuariamente come fotografo.
Negli anni '90 scopro la resina e i materiali naturali come materiali da usare sia nell'arte che nelle rifiniture d'interni, realizzando decorazioni su varie superfici d'arredamento.
I materiali usati dagli artisti sono da sempre oggetto di ricerca, sperimentazione e confronto materia-colore, dunque ricerco soluzioni tecnico-estetiche che meglio interpretino il mio modo di vedere manipolando vari elementi.
Nei miei lavori i protagonisti sono la calce, cemento, resine, polveri di marmo materiali duttili e pregevoli che integro e sperimento con pigmenti, lacche, terre e materiali inconsueti in modo da conferire alle figure senso e spessore trasformando ogni superficie in un interessante laboratorio creativo.